Fecondazione assistita ai tempi del Covid 19. Terapia della sterilità Fast-track, cos’è.

Protezione dei più esposti

Siamo ormai abituati alle corsie preferenziali nei centri commerciali (per le gestanti o gli anziani), in aeroporto piuttosto che in Pronto Soccorso, con percorsi veloci per l’accesso ad un determinato servizio.

Un nuovo modello diagnostico–terapeutico, (fast-track o diretto) va implementato anche nella terapia della sterilità, basato sul principio della “medicina dell’evidenza” (evidence based clinical practice).

Dopo le vicende legate alla pandemia da Covid-19 che hanno interessato tutti i paesi, imponendo un nuovo modo di inquadrare ed affrontare le problematiche sanitarie, è indispensabile contenere i rischi collegati alla esecuzione di controlli ed esami. Spesso sono eseguiti in diversi ambulatori o ospedali,con necessità di entrare in contatto con soggetti diversi.

E’ necessario ora rivedere i protocolli diagnostico-terapeutici nella terapia dell’infertilità di coppia.

Tempo ed aumento del rischio

Non sono più accettabili lunghi periodi di preparazione ed attesa di cure mirate alla risoluzione di un problema come la sterilità di coppia, che interessa circa il 20% delle coppie in età fertile.

La richiesta di esami diagnostici va ricondotta al principio di “medicina basata sull’evidenza”, verificando tutto il necessario e senza rinunce per la diagnosi, ma tralasciando gli esami indiscutibilmente determinanti per il raggiungimento del risultato finale.

Molto spesso arrivano nei centri di PMA (fecondazione assistita), pazienti con esami, monitoraggi dell’ovulazione, esami ormonali ed altro, ripetuti più volte alla ricerca di alterazioni non decisive ai fini della diagnosi e della terapia.

Richiedere un monitoraggio dell’ovulazione in donne con cicli regolari e sotto i 40 anni,è inutile in quasi tutte le situazioni. Richiederlo in una donna sopra i 40, con molti anni di sterilità, è addirittura dannoso, per la perdita di tempo prezioso ed il carico psicologico dovuto al probabile insuccesso al quale la paziente verrà esposta.

Questo dispendio di energie fisiche , psicologiche ed anche economiche, oggi non deve essere più accettato.

Come migliorare

Va necessariamente effettuato un cambio di paradigma, al fine di risparmiare tempo (elemento fondamentale nel determinare il successo della terapia) e costi.

E’ sufficiente effettuare una accurata anamnesi, una ecografia di II livello “riproduttiva”, volta quindi alla ricerca di alterazioni significative per lo stato d’infertilità ed un solo esame del sangue, per un corretto inquadramento dello stato d’infertilità.

Esami come l’isterosalpingografia , l’isterosonografia o l’isteroscopia non devono essere prescritti di routine, ma solo in casi selezionati.

La soluzione

Applicando percorsi fast-track alla terapia della sterilità, ridurremo i rischi di contagio per le pazienti , mantenendo invariati i successi in fecondazione assistita.

No Comments

Comments are closed.