La sindrome dell’ovaio policistico PCOS è un disordine endocrino molto comune e rappresenta una delle cause principali di infertilità femminile.
La PCOS colpisce il 10-15 % delle donne in età fertile.
La diagnosi di PCOS secondo l’ESHRE (European Society for Human Reproduction and Embryology) (2003) può essere fatta quando sono presenti almeno due delle seguenti condizioni:
1) anovulazione cronica (assenza di ovulazione)
2) iperandrogenismo (eccesso di androgeni, gli ormoni sessuali maschili nel sangue)
3) ecografia che evidenzia l’ovaio policistico
Sull’eventuale trasmissione genetica della sindrome dell’ovaio policistico non sono ancora stati condotti studi approfonditi ma esistono solo pochi studi che certificano una significativa prevalenza della patologia in parenti di primo grado.
E’ stata ipotizzata una trasmissione multifattoriale cioè legata all’interazione di più geni.
Sintomi dell’ovaio policistico:
1) anemorrea o oligoamenorrea: mestruazioni assenti o poco frequenti
2) irsutismo: aumento dei peli in alcune zone del corpo e del viso
3) acne
4)Obesità legata ad insulina resistenza: la resistenza delle cellule all’insulina impedisce l’utilizzo degli zuccheri presenti nel sangue che vengono accumulati sotto forma di grasso. Solitamente gli accumuli di grasso si manifestano a livello addominale.
5) aborto ricorrente (come conseguenza degli alti livelli di androgeni e dell’insulina-resistenza).
Le principali terapie contro la sindrome dell’ovaio policistico devono puntare a mantenere un indice di massa corporea nella norma con dieta ed incremento dell’attività fisica, ad incrementare la sensibilità all’insulina e a ridurre i livelli di androgeni mediante l’utilizzo di farmaci specifici.
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