Transfer in quinta giornata, su ciclo successivo a quello di stimolazione e PRP (plasma ricco di piastrine)
Esistono diverse cause che possono determinare il mancato impianto embrionario che possiamo suddividere in cause legate alla qualità embrionaria e cause da fattore uterino.
Quando ci si trova davanti a ripetuti insuccessi, ci si deve interrogare su quale sia la causa, per evitare di sottoporre la coppia a fallimenti che causano delusione , stress talvolta fino all’abbandono del progetto riproduttivo..
Il principale tra i metodi validati dalla comunità scientifica, che quindi dà risultati reali, è il transfer su ciclo successivo a quello di stimolazione di blastocisti geneticamente normali.
Numerosi lavori scientifici e l’esperienza personale, hanno confermato l’incremento netto dei tassi di attecchimento con congelamento embrionario e transfer in utero su un ciclo successivo a quello di stimolazione intorno al 5-10%. È una percentuale significativa che sale in modo eclatante quando viene accompagnata dall’esame genetico delle blastocisti.
La qualità genetica delle blastocisti è legata anzitutto a quella dell’ovocita. Questa peggiora con l’aumentare dell’età.
Il numero massimo di ovociti, circa 7 milioni, è presente nel feto femmina a 15\20 settimane di sviluppo della gravidanza materna.
Alla nascita, il numero si riduce a due milioni, ed alla pubertà a circa mezzo milione.
Durante la vita fertile ci sono circa 500 ovulazioni, quindi la donna utilizzerà solo 500 di tutti gli ovociti con i quali è nata.
La menopausa si presenta quando rimangono poco più di 1000 ovociti, tutti gli altri vanno incontro ad apoptosi (morte cellulare programmata).
L’ormone antimulleriano (AMH) e la conta dei follicoli antrali ci consentirà di valutare facilmente ed in qualunque momento del ciclo, la riserva ovarica.
L’età, come l’obesità, il diabete o l’endometriosi, hanno un impatto sull’epigenetica degli ovociti. Gli ovociti subiscono un reset ed una riprogrammazione epigenetica durante il loro sviluppo e maturazione. Questa modificherà le sequenze di DNA e l’espressione dei cromosomi. Fattori ambientali esterni, come l’alimentazione o la presenza di inquinanti (fumo, pesticidi, Pfas) possono indurre variazioni epigenetiche cellulari.
Anche i mitocondri, strutture che forniscono energia alle cellule, possono essere danneggiati dai processi di invecchiamento cellulare. Quando l’energia necessaria alla maturazione cellulare è carente, aumentano le difficoltà a portare a compimento i processi. Per ridurre tali effetti negativi è stato proposto l’utilizzo di enzima Q-10, per il ripristino di una funzionalità normale.
Cosa contraddistingue blastocisti di buona qualità?
L’aspetto morfologico al microscopio viene comunemente utilizzato per dare una valutazione qualitativa delle blastocisti. Ma quando andiamo ad effettuare una diagnosi genetica preimpianto (PGS o PGT-A), vediamo spesso che l’aspetto non corrisponde alla normalità genetica. Avere questa informazione, ci consentirà di selezionare le blastocisti sane e di ridurre i tempi d’attesa della gravidanza, evitando di trasferire blastocisti geneticamente alterate che nella maggior parte dei casi non attecchiranno.
Fattore uterino
L’utero gioca un ruolo fondamentale nell’impianto embrionario.
L’elemento più importante che viene valutato è lo spessore endometriale. Questo viene misurato nel corso di una ecografia effettuata circa alla decima giornata di preparazione farmacologica , deve avere uno spessore minimo di 7 mm. ed un aspetto “trilaminare”.
Una volta realizzata questa condizione ci può essere la necessità di verificare se la recettività uterina ad accettare l’embrione sia ottimale.
Il test principe per valutare questa funzione è l’ERA Test che associato ai test EMMA ed ALICE ci dà il massimo delle informazioni sulla corretta apertura della finestra d’impianto e sulla presenza o meno di batteri che possano creare un ambiente ostile all’attecchimento embrionario.
Nelle donne con ripetuti fallimenti d’impianto abbiamo sperimantato con successo l’instillazione in cavità uterina di Plasma ricco di Piastrine (PRP) a ridosso del transfer. Questa è una soluzione molto utilizzata in ortopedia e dermatologia per stimolare la crescita e la rigenerazione di tessuti. In alcune pubblicazioni scientifiche si segnala un aumento dal 10 al 20% dei tassi d’impianto.
Con un prelievo di sangue di 20 cc si ottiene un piccolo quantitativo di plasma ricco di piastrine che si introducono in utero.
Tecnica facile e veloce, si fa in mezz’ora e non necessita di ricovero, ed assolutamente indolore.
Le piastrine stimoleranno la crescita endometriale facilitando le migliori condizione per l’impianto.
In conclusione
Il transfer in utero di blastocisti congelate aumenta le probabilità di attecchimento.
Queste possono essere ancora incrementate selezionando le blastocisti con la diagnosi genetica preimpianto ed ancora di più con lo studio della cavità uterina mediante ERA test e con l’applicazione di PRP.
Fonti
- Oocyte ageing and epigenetics Reproduction. 2015 Mar; 149(3): R103–R114.
Prepublished online 2014 Jul 15. doi: 10.1530/REP-14-0242 - http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_384_ulterioriallegati_ulterioreallegato_1_alleg.pdf
- Frozen Versus Fresh Single Blastocyst Transfer in Ovulatory Women: A Multicentre, Randomised Controlled Trial, Daimin Wei ,Lancet. 2019 Mar 30;393(10178):1310-1318
- Hum Fertil (Camb) 2019 Feb 4;The Effects of Autologous Platelet-Rich Plasma in Repeated Implantation Failure: A Randomized Controlled Trial Leila Nazari https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30714427/
- Gynecol Endocrinol 2020 May 2;1-5. Effect of Platelet-Rich Plasma on Pregnancy Outcomes in Infertile Women With Recurrent Implantation Failure: A Randomized Controlled Trial Marzieh Zamaniyan