La conservazione della fertilità mediante prelievo e congelamento ovocitario è una tecnica correntemente in uso da molti anni.
La richiesta parte da donne che, preoccupate dal tempo che passa, decidono di conservare i propri ovociti per un futuro utilizzo.
La crioconservazione programmata di ovociti (POC) è anche indicata nelle donne che sono affette da patologie che hanno una importante ricaduta sulla qualità ovocitaria, come l’endometriosi o il dover sottoporsi a terapie farmacologiche che hanno un impatto negativo sulla qualità ovocitaria come quelle per problemi autoimmunitari od oncologici.
Quanti ovociti conservare per avere una buona probabilità di una gravidanza?
Questa è la domanda più frequente sulla quale sono state effettuate analisi statistiche e studi scientifici.
La quantità dipende essenzialmente dall’età della donna, sappiamo infatti che più avanza l’età più diminuisce la qualità genetica ovocitaria. Questa rimane sostanzialmente invariata fino ai 36 anni per poi iniziare un suo declino che si accentua fortemente dopo i 39 anni.
La crioconservazione di un numero di ovociti tra gli otto ed i 12 “garantisce” una buona possibilità di successo (35%) mentre con numeri che arrivano a 20 ovociti o oltre, si raggiunge il 75% di possibilità ottenere una gravidanza negli anni successivi.
Vale anche per le donne con endometriosi?
Quando è presente questa patologia è opportuno anticipare l’età della crioconservazione, in modo da non aggiungere ai danni che l’endometriosi fa sulla qualità ovocitaria anche quelli dell’età.
Si consiglia di procedere alla crioconservazione quanto prima possibile dopo una diagnosi di endometriosi. Il problema principale è che, molto spesso, c’è un forte ritardo da quando la donna si rivolge al suo ginecologo per un problema di dolori mestruali (“dismenorrea”) a quando viene fatta la diagnosi di endometriosi.
Da poco è stato introdotto un semplice test salivare per la diagnosi precoce, che può essere fatto da tutte le donne che riferiscono forti dolori mestruali, ai primi giorni del flusso o dolori in fase premestruale o durante i rapporti.
È fortemente raccomandato di non sottovalutare sintomatologie importanti nell’interesse di un miglioramento della qualità di vita e della futura capacità riproduttiva.