Uno studio condotto su circa 6 mila donne ha dimostrato che le donne che mangiano troppo spesso cibi da fast food (come hamburger, pollo fritto, patatine fritte ma anche pizza) e che consumano poca frutta presentano un attesa per gravidanza superiore alla media. Questo dato è più marcato nelle donne che devono essere sottoposte a terapie per la sterilità.
Uno studio sui rapporti tra dieta e salute riproduttiva della donna, pubblicato sulla importante rivista scientifica Human Reproduction evidenzia che le donne che mangiano prevalentemente cibo da fast food e poca frutta hanno una attesa della gravidanza,cosiddetta Time To Pregnancy (TTP) più lunga rispetto alle donne che consumano regolarmente frutta ed hanno un maggior rischio di infertilità.
Lo studio multicentrico Screening for Pregnancy Endpoints (SCOPE), condotto in Australia, Nuova Zelanda e Gran Bretagna da ostetriche su donne al secondo trimestre di gravidanza, sulle abitudini dietetiche di 5.598 donne che non avevano ancora avuto figli , ha raccolto informazioni dal 2004 al 2011.
Rispetto alle donne che riferivano di aver mangiato frutta tre o più volte al giorno nel mese precedente al concepimento, quelle che di frutta ne avevano consumata ben poca (meno di 1-3 volte al mese) dovevano attendere in media tre mesi in più prima di avere una gravidanza ed avevano una percentuale tra il 4 e l’8% in più di casi di infertilità. . Mangiare frutta da una a tre volte al giorno o da una a sei volte a settimana o da una a tre volte al mese aumenta il l’attesa o TTP dal 6,all’ 11 ed al 19% . Al contrario mangiare al fast food tra 2 e 4 volte a settimana , meno di due volte o mai corrisponde ad una attesa TTP man mano più ridotta che va dal 11 al 21 fino al 24 % in meno per le donne che non vanno mai .Le conclusioni sono che mangiare più frutta e non andare al fast food sono fattori favorenti la gravidanza.
La maggior parte delle donne arruolate nello studio, non aveva una storia di infertilità. Per escludere altri fattori che potrebbero aver modificato i risultati, sono state valutate ed eliminate anche una serie di variabili potenzialmente influenzanti i risultati, quali fattori socio economici, pregressi aborti, Sindrome dell’ovaio micropolicistico,elevato indice di massa corporea, età materna, il fumo, consumo di alcol, che aumentano il rischio di infertilità.
Si tratta di uno dei pochi studi che si è focalizzato sulla dieta della madre prima del concepimento a livello di popolazione generale distinguendo pero tra le gestanti che avevano avuto una gravidanza spontanea e quelle che avevano effettuato tecniche di fecondazione assistita. E’ molto importante evidenziare che in questo ultimo gruppo le differenze sono molto più evidenti e mostrano un effetto favorente la gravidanza più marcato nelle donne con sane abitudini alimentari. Le limitazioni di questo studio sono quelle inerenti a tutti gli studi retrospettivi,, ma l’elevato numero di donne arruolate e il fatto che si faccia riferimento alle abitudini dietetiche sostanzialmente a ridosso del concepimento, lo rendono comunque un’interessante base di partenza per ricerche future.
E’ noto che i fattori soggettivi come il fumo ed ambientali come l’inquinamento siano da tempo stati individuati come ostacoli al raggiungimento della gravidanza. Questo studio dimostra che una sana l’alimentazione è coinvolta favorevolmente nei meccanismi riproduttivi